Noi de "la Lunga Vacanza" avremmo preferito poter continuare a votare direttamente per il partito in cui riponiamo forza e fiducia, avremmo preferito un simbolo senza nessun cognome di singolo, poichè i personalismi non hanno finora portato nulla di buono alla Nostra Italia e, soprattutto, vanno contro i nostri ideali civile.
Ci sarebbe piaciuto, al posto di "RIVOLUZIONE CIVILE" una "NUOVA RESISTENZA", che avrebbe dato un senso di dignità maggiore e avrebbe espresso la gravità della situazione (sociale più che politica)che stiamo attraversando.
Ma non si può avere tutto e proprio per la gravità della situazione attuale non possiamo stare qui a perdere tempo con le critiche e a cercare il pelo nell'uovo.
Lasciare l'Italia in mano a 3 pseudo destre (PDL, PD e ciò che ruota intorno a Mario MOnti) capaci di fare solo il bene dell'Europa (germania?!) o di risolvere beghe personali (il Nano?!) o mantenere in vita assurde e antieconomiche "grandi opere" (PD?!) ecc..., sarebbe davvero un suicidio.
Ecco perchè c'è bisogno di un'alternativa e nonostante il boicottaggio dei media, c'è bisogno urgente di far conoscere questo programma, che sicuramente è stato steso in modo frettoloso e incompleto ma è certamente un buon canovaccio da seguire e sperare di realizzare.
Rispecchia abbastanza i nostri punti fermi e, se avrete voglia di legerlo, potete farvi d asoli la vostra opinione.
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Ecco perchè c'è bisogno di un'alternativa e nonostante il boicottaggio dei media, c'è bisogno urgente di far conoscere questo programma, che sicuramente è stato steso in modo frettoloso e incompleto ma è certamente un buon canovaccio da seguire e sperare di realizzare.
Rispecchia abbastanza i nostri punti fermi e, se avrete voglia di legerlo, potete farvi d asoli la vostra opinione.
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“UNA RIVOLUZIONE CIVILE PER RICOSTRUIRE IL PAESE”
UN PROGRAMMA PER GOVERNARE L’ITALIA
Vogliamo realizzare una rivoluzione civile per attuare i
principi di uguaglianza, libertà e democrazia della Costituzione
repubblicana.
Vogliamo realizzare un “nuovo corso” delle politiche economiche e
sociali, a partire dal mezzogiorno, alternativo tanto all’iniquità e
alla corruzione del ventennio berlusconiano, quanto alla distruzione dei
diritti sociali, del lavoro e dell’ambiente che ha caratterizzato il
governo Monti.
VOGLIAMO UNA RIVOLUZIONE CIVILE:
per l’Europa dei diritti, contro l’Europa delle oligarchie
economiche e finanziarie. Vogliamo un’Europa autonoma dai poteri
finanziari e una riforma democratica delle sue istituzioni. Siamo
contrari al Fiscal Compact che taglia di 47 miliardi l’anno per i
prossimi venti anni la spesa, pesando sui lavoratori e sulle fasce
deboli, distruggendo ogni diritto sociale, con la conseguenza di
accentuare la crisi economica. Il debito pubblico italiano deve essere
affrontato con scelte economiche eque e radicali, finalizzate allo
sviluppo, partendo dall’abbattimento dell’alto tasso degli interessi
pagati. Accanto al Pil deve nascere un indicatore che misuri il
benessere sociale e ambientale;
per la legalità e una nuova politica antimafia che abbia come
obiettivo ultimo non solo il contenimento ma l’eliminazione della mafia,
che va colpita nella sua struttura finanziaria e nelle sue relazioni
con gli altri poteri, a partire da quello politico. Il totale contrasto
alla criminalità organizzata, alla corruzione, il ripristino del falso
in bilancio e l’inserimento dei reati contro l’ambiente nel codice
penale sono azioni necessarie per liberare lo sviluppo economico;
per la laicità e le libertà. Affermiamo la laicità dello Stato e
il diritto all’autodeterminazione della persona umana. Siamo per una
cultura che riconosca le differenze. Aborriamo il femminicidio,
contrastiamo ogni forma di sessismo e siamo per la democrazia di genere.
Contrastiamo l’omofobia e vogliamo il riconoscimento dei diritti
civili, degli individui e delle coppie, a prescindere dal genere.
Contrastiamo ogni forma di razzismo e siamo per la cittadinanza di tutti
i nati in Italia e per politiche migratorie accoglienti;
per il lavoro. Non vogliamo più donne e uomini precari. Siamo
per il contratto collettivo nazionale, per il ripristino dell’art. 18 e
per una legge sulla rappresentanza e la democrazia nei luoghi di lavoro.
Vogliamo creare occupazione attraverso investimenti in ricerca e
sviluppo, politiche industriali che innovino l’apparato produttivo e la
riconversione ecologica dell’economia. Vogliamo introdurre un reddito
minimo per le disoccupate e i disoccupati. Vogliamo che le retribuzioni
italiane aumentino a partire dal recupero del fiscal drag e dalla
detassazione delle tredicesime. Vogliamo difendere la salute e la
sicurezza nei luoghi di lavoro;
per le piccole e medie imprese, le attività artigianali e
agricole.Deve partire un grande processo di rinascita del Paese,
liberando le imprese dal vincolo malavitoso, dalla burocrazia
soffocante. Vanno premiate fiscalmente le imprese che investono in
ricerca, innovazione e creano occupazione a tempo indeterminato. Vanno
valorizzate le eccellenze italiane dall’agricoltura, alla moda, al
turismo, alla cultura, alla green economy;
per l’ambiente. Va cambiato l’attuale modello di sviluppo,
responsabile dei cambiamenti climatici, del consumo senza limiti delle
risorse, di povertà, squilibri e guerre. Va fermato il consumo del
territorio, tutelando il paesaggio, archiviando progetti come la TAV in
Val di Susa e il Ponte sullo Stretto di Messina. Va impedita la
privatizzazione dei beni comuni, a partire dall’acqua. Va valorizzata
l’agricoltura di qualità, libera da ogm, va tutelata la biodiversità e
difesi i diritti degli animali. Vanno creati posti di lavoro attraverso
un piano per il risparmio energetico, lo sviluppo delle rinnovabili, la
messa in sicurezza del territorio, per una mobilità sostenibile che
liberi l’aria delle città dallo smog;
per l’uguaglianza e i diritti sociali. Vogliamo eliminare l’IMU
sulla prima casa, estenderla agli immobili commerciali della chiesa e
delle fondazioni bancarie, istituire una patrimoniale sulle grandi
ricchezze. Vogliamo colpire l’evasione e alleggerire la pressione
fiscale nei confronti dei redditi medio-bassi. Vogliamo rafforzare il
sistema sanitario pubblico e universale ed un piano per la
non-autosufficienza. Vogliamo il diritto alla casa e il recupero del
patrimonio edilizio esistente. Vogliamo un tetto massimo per le pensioni
d’oro e il cumulo pensionistico. Vogliamo abrogare la controriforma
pensionistica della Fornero, eliminando le gravi ingiustizie generate, a
partire dalla questione degli “esodati”;
per la conoscenza, la cultura, l’informazione libera. Affermiamo
il valore universale della scuola, dell’università e della ricerca
pubbliche. Vogliamo garantire a tutte e tutti l’accesso ai saperi,
perché solo così è possibile essere cittadine e cittadini liberi e
consapevoli, recuperando il valore dell’art. 9 della Costituzione,
rendendo centrali formazione e ricerca. Vogliamo valorizzare il
patrimonio culturale, storico e artistico. Vogliamo una riforma
democratica dell’informazione e del sistema radiotelevisivo che ne
spezzi la subordinazione al potere economico-finanziario. Vogliamo una
legge sul conflitto di interessi e che i partiti escano dal consiglio di
amministrazione della Rai. Vogliamo il libero accesso a Internet,
gratuito per le giovani generazioni e la banda larga diffusa in tutto il
Paese;
per la pace e il disarmo. Va ricondotta la funzione
dell’esercito alla lettera e allo spirito dell’articolo 11 della
Costituzione a partire dal ritiro delle truppe italiane impegnate nei
teatri di guerra. Va promossa la cooperazione internazionale e l’Europa
deve svolgere un’azione di pace e disarmo in particolare nell’area
mediterranea. Vanno tagliate le spese militari a partire dall’acquisto
dei cacciabombardieri F35;
per una nuova questione morale ed un’altra politica. Vogliamo
l’incandidabilità dei condannati e di chi è rinviato a giudizio per
reati gravi, finanziari e contro la pubblica amministrazione. Vogliamo
eliminare i privilegi della politica, la diaria per i parlamentari,
porre un tetto rigido ai compensi dei consiglieri regionali e introdurre
per legge il limite di due mandati per parlamentari e consiglieri
regionali. Vogliamo una nuova stagione di democrazia e partecipazione.
Antonio Ingroia ………………………….
Leoluca Orlando ………………………….
Luigi de Magistris ………………………….
Antonio Di Pietro ………………………….
Oliviero Diliberto ………………………….
Paolo Ferrero ………………………….
Angelo Bonelli ………………………….
Paolo Ferrero- segretario nazionale del PRC |
capire la crisi e trovare eque e giuste soluzioni, leggetelo!!! |
Paolo Ferrero-breve biografia
è nato a Pomaretto (TO)nel 1960.
Operaio e poi cassaintegrato FIAT, valdese, obiettore di coscienza, è stato segretario nazionale della Federazione Giovanile Evangelica Valdese.
Ha ricoperto ruoli di direzione politica in Cgil e Democrazia Proletaria.
E' stato ministro della Solidarietà sociale del secondo governo Prodi è oggi segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista.
E' autore di "QUEL CHE IUL FUTURO DIRA' DI NOI"
“UNA RIVOLUZIONE CIVILE PER RICOSTRUIRE IL PAESE”
UN PROGRAMMA PER GOVERNARE L’ITALIA
Vogliamo realizzare una rivoluzione
civile per attuare i principi di uguaglianza, libertà e democrazia della
Costituzione repubblicana.
Vogliamo realizzare un “nuovo corso” delle politiche economiche e
sociali, a partire dal mezzogiorno, alternativo tanto all’iniquità e
alla corruzione del ventennio berlusconiano, quanto alla distruzione dei
diritti sociali, del lavoro e dell’ambiente che ha caratterizzato il
governo Monti.VOGLIAMO UNA RIVOLUZIONE CIVILE:
–per l’Europa dei diritti, contro
l’Europa delle oligarchie economiche e finanziarie. Vogliamo un’Europa
autonoma dai poteri finanziari e una riforma democratica delle sue
istituzioni. Siamo contrari al Fiscal Compact che taglia di 47 miliardi
l’anno per i prossimi venti anni la spesa, pesando sui lavoratori e
sulle fasce deboli, distruggendo ogni diritto sociale, con la
conseguenza di accentuare la crisi economica. Il debito pubblico
italiano deve essere affrontato con scelte economiche eque e radicali,
finalizzate allo sviluppo, partendo dall’abbattimento dell’alto tasso
degli interessi pagati. Accanto al Pil deve nascere un indicatore che
misuri il benessere sociale e ambientale;
–per la legalità e una nuova politica
antimafia che abbia come obiettivo ultimo non solo il contenimento ma
l’eliminazione della mafia, che va colpita nella sua struttura
finanziaria e nelle sue relazioni con gli altri poteri, a partire da
quello politico. Il totale contrasto alla criminalità organizzata, alla
corruzione, il ripristino del falso in bilancio e l’inserimento dei
reati contro l’ambiente nel codice penale sono azioni necessarie per
liberare lo sviluppo economico;
–per la laicità e le libertà. Affermiamo
la laicità dello Stato e il diritto all’autodeterminazione della
persona umana. Siamo per una cultura che riconosca le differenze.
Aborriamo il femminicidio, contrastiamo ogni forma di sessismo e siamo
per la democrazia di genere. Contrastiamo l’omofobia e vogliamo il
riconoscimento dei diritti civili, degli individui e delle coppie, a
prescindere dal genere. Contrastiamo ogni forma di razzismo e siamo per
la cittadinanza di tutti i nati in Italia e per politiche migratorie
accoglienti;
–per il lavoro. Non vogliamo più donne e
uomini precari. Siamo per il contratto collettivo nazionale, per il
ripristino dell’art. 18 e per una legge sulla rappresentanza e la
democrazia nei luoghi di lavoro. Vogliamo creare occupazione attraverso
investimenti in ricerca e sviluppo, politiche industriali che innovino
l’apparato produttivo e la riconversione ecologica dell’economia.
Vogliamo introdurre un reddito minimo per le disoccupate e i
disoccupati. Vogliamo che le retribuzioni italiane aumentino a partire
dal recupero del fiscal drag e dalla detassazione delle tredicesime.
Vogliamo difendere la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro;
–per le piccole e medie imprese, le
attività artigianali e agricole. Deve partire un grande processo di
rinascita del Paese, liberando le imprese dal vincolo malavitoso, dalla
burocrazia soffocante. Vanno premiate fiscalmente le imprese che
investono in ricerca, innovazione e creano occupazione a tempo
indeterminato. Vanno valorizzate le eccellenze italiane
dall’agricoltura, alla moda, al turismo, alla cultura, alla green
economy;
–per l’ambiente. Va cambiato l’attuale
modello di sviluppo, responsabile dei cambiamenti climatici, del consumo
senza limiti delle risorse, di povertà, squilibri e guerre. Va fermato
il consumo del territorio, tutelando il paesaggio, archiviando progetti
come la TAV in Val di Susa e il Ponte sullo Stretto di Messina. Va
impedita la privatizzazione dei beni comuni, a partire dall’acqua. Va
valorizzata l’agricoltura di qualità, libera da ogm, va tutelata la
biodiversità e difesi i diritti degli animali. Vanno creati posti di
lavoro attraverso un piano per il risparmio energetico, lo sviluppo
delle rinnovabili, la messa in sicurezza del territorio, per una
mobilità sostenibile che liberi l’aria delle città dallo smog;
–per l’uguaglianza e i diritti sociali.
Vogliamo eliminare l’IMU sulla prima casa, estenderla agli immobili
commerciali della chiesa e delle fondazioni bancarie, istituire una
patrimoniale sulle grandi ricchezze. Vogliamo colpire l’evasione e
alleggerire la pressione fiscale nei confronti dei redditi medio-bassi.
Vogliamo rafforzare il sistema sanitario pubblico e universale ed un
piano per la non-autosufficienza. Vogliamo il diritto alla casa e il
recupero del patrimonio edilizio esistente. Vogliamo un tetto massimo
per le pensioni d’oro e il cumulo pensionistico. Vogliamo abrogare la
controriforma pensionistica della Fornero, eliminando le gravi
ingiustizie generate, a partire dalla questione degli “esodati”;
–per la conoscenza, la cultura,
l’informazione libera. Affermiamo il valore universale della scuola,
dell’università e della ricerca pubbliche. Vogliamo garantire a tutte e
tutti l’accesso ai saperi, perché solo così è possibile essere cittadine
e cittadini liberi e consapevoli, recuperando il valore dell’art. 9
della Costituzione, rendendo centrali formazione e ricerca. Vogliamo
valorizzare il patrimonio culturale, storico e artistico. Vogliamo una
riforma democratica dell’informazione e del sistema radiotelevisivo che
ne spezzi la subordinazione al potere economico-finanziario. Vogliamo
una legge sul conflitto di interessi e che i partiti escano dal
consiglio di amministrazione della Rai. Vogliamo il libero accesso a
Internet, gratuito per le giovani generazioni e la banda larga diffusa
in tutto il Paese;
–per la pace e il disarmo. Va ricondotta
la funzione dell’esercito alla lettera e allo spirito dell’articolo 11
della Costituzione a partire dal ritiro delle truppe italiane impegnate
nei teatri di guerra. Va promossa la cooperazione internazionale e
l’Europa deve svolgere un’azione di pace e disarmo in particolare
nell’area mediterranea. Vanno tagliate le spese militari a partire
dall’acquisto dei cacciabombardieri F35;
–per una nuova questione morale ed
un’altra politica. Vogliamo l’incandidabilità dei condannati e di chi è
rinviato a giudizio per reati gravi, finanziari e contro la pubblica
amministrazione. Vogliamo eliminare i privilegi della politica, la
diaria per i parlamentari, porre un tetto rigido ai compensi dei
consiglieri regionali e introdurre per legge il limite di due mandati
per parlamentari e consiglieri regionali. Vogliamo una nuova stagione di
democrazia e partecipazione.
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