29 feb 2012

NO TAV (opinioni, Marco)

Companeros e Amigos, sarebbe il caso di attivarci come possiamo per contro-informare la gente, evidentemente non sono
bastate le poche voci fuori dal coro come Report o Grillo per far capire l'inutilità di quest'opera. Se si vuole imporre
l'austerità allora è il caso di rinunciare a spendere 22 miliardi in 15 anni ( secondo i calcoli della mafia, come
ha detto Crozza ieri sera a Ballarò ) quando abbiamo le linee ferroviarie che tutti conoscete. L' "altra" Italia
( quella reale ) non può permettersi di stare zitta in questo momento, ed è inquietante che i rappresentanti
della cosiddetta opposizione ( al momento ex ) vadano a parlare in televisione e strappino più applausi
di Berlusconi. La gente non sa o no capisce un cazzo ( scusate ), parlando stamane con i miei
colleghi di lavoro ho avuto più comprensione da quelli "di destra" che da quelli "di sinistra".
Roba da piangere secchi di vergogna, se tutto va alla rovescia sono curioso di vedere cosa
ne pensa Casa Pound.

NO TAV (Giorgio Bocca)


Bocca: se insistete nell’imporre la Tav, tiro fuori il mitra

Se vi sento dire la parola Tav, sparo. Se vi sento dire che la Tav, l’alta velocità, è indispensabile, necessaria al progresso, tiro su dal pozzo il Thompson che ci ho lasciato dalla guerra partigiana. Perché d’inevitabile in questo stolto mondo c’è solo l’incapacità della specie a controllare la suo conigliesca demografia, le sue moltiplicazioni insensate. Il progresso! Se vi capita di pecorrere la Pianura Padana che ha fama di essere luogo più ricco e civile d’Italia, date un’occhiata ai paesi e alle città. Quà e là riuscite ancora a vedere un campanile, ma il resto è urbanistica informe, una metastasi di casoni e casette venuti a slavina senza un piano regolatore, di materiali scadenti, di forme informi collegati da autostrade che si vergognano di essere così brutte e si nascondono dietro i tabelloni di vetrocemento o di plastica.
Questa necessità del progresso è un modo osceno per definire la nostra incapacità di resistere alle speculazioni. Saprete quanti anni ci vorrano per No Tav fare la Tav Lione-Torino-Milano? Pare più di 15 anni, giusto il tempo che arrivino ad inaugurarla i cinesi. Ma è possibile che sindaci e governatori dichiarino che senza il Tav si muore, si è tagliati fuori dalla civiltà? E’possibile che la signora Bresso della Regione Piemonte, che ho conosciuto come persona civile, dia i numeri se le bloccano i cantieri? Le grandi opere dormono, la legge progetto sta nei cassetti dei Berlusconi e dei Lunardi ma d’improvviso la congiunzione celeste della democrazia politica della speculazione cementiera si scatena e allora l’Italia intera è un cantiere.
Per arrivare dove? A un’alta velocità ferroviaria di cui si ignora tutto, se vincerà o meno la concorrenza del trasporto su strada, se troverà un numero di viaggiatori redditizio, se questi viaggiatori saranno davvero felici di metterci 15 minuti in meno tra Torino e Milano.Ma i conti torneranno? Ma sì che torneranno, perché il pubblico li farà tornare come accade per l’Hub Giorgio Bocca della Malpensa dove alla fine è la collettività a pagare il trasferimento di migliaia di persone cacciate dal rumore. Una volta si diceva:quando il mattone tira, tira l’economia. E se oggi non è il mattone, è il cemento delle gallerie per cui passa il progresso di quelli che ci sanno fare.
(Giorgio Bocca, “A chi servirà la famigerata linea Tav”, dal “Venerdì di Repubblica” del 30 dicembre 2005, articolo ripreso dal sito “NoTav.info”).

27 feb 2012

ecco il mio intervento a Il Tirreno, a proposito di..

...alberi tagliati, a san zeno, ma anche in piazza Vittorio Emanuele, e si parla anche di tagliare i pini di Piazza San Silvestro...


Serena Madhouse
25 feb (2 giorni fa)

a pisa
Buona l'iniziativa del Comune di Pisa: ripulire le mura e renderle accessibili, godibili, immagino fin dove possibile; anche se le queste Mura hanno fatto e visto la Nostra Storia ma, dal punto di vista, pratico non sono certo all'altezza di altre mura di città "rivali"! Comunque, quando c'è impegno e miglioramento dobbiamo mettere da parte la voglia innata, e tutta toscana, di criticare tutto e tutti, almeno sulla carta purtroppo...Dato che nella realtà questo "ripulire" ha  portato al sacrificio di molti alberi.

Sappiamo bene quanto alberi, vegetazione e terreni permeabili siano fondamentali anche per una buona qualità della vita umana, soprattutto in tempi di "cambiamenti climatici" e diffuso inquinamento e speculazione edilizia; e in una città come Pisa, ritenuta giovane e intelligente (al limite del geniale!), certe cose dovrebbero, e voglio sperare che siano, scontate e messe in pratica. Peccato però che  questo in questa storia non sia stato dimostrato.

Quegli alberi, tagliati a San Zeno, erano parte integrante del paesaggio cittadino. Alberi che avevamo sempre visto, la cui crescita era stata accompagnata dai nostri "passaggi da quelle parti". Alberi a cui forse nessuno faceva molto caso ma, proprio per questo, erano ancora più importanti.  Quegli alberi in qualche modo erano Pisa; così come lo sono le mura, l'Arno, la Madonna lignea di Borgo, e il prato verde del Duomo. Non è che ogni giorno vai a controllare che ci siano ancora, sai che ci sono, lo dai per scontato...

Ma forse queste considerazioni sono eccessive. Dovremmo rivedere semplicemnete il nostro concetto di "pulizia": oggi le "pulizie pubbliche" non sono più togliere lo sporco, che infatti abbonda sempre di più ovunque. Cartacce, bottiglie di plastica, cocci di vetro, sacchetti logorati sono ovunque, sull'erba appena tagliata dei cigli delle strade, tra gli scogli di Marina, nei campi arati (i pochi rimasti e così poco rispettati...). Oggi pulire vuol dire tagliare alberi (che poi fanno tutte quelle foglie..), stendere cemento e asfalto: questo il nuovo ordine, il nuovo concetto di  igiene pubblica.

Mi faccio tante domande, tra queste una... Ma le Associazioni ambientaliste che hanno giustamente protestato, dov'erano quando questo scempio (almeno per noi ancora "non al passo coi tempi") è iniziato? Non potevano fermarlo o almeno provarci quando gli alberi erano ancora al loro posto? Tutto mi pare sia avvenuto alla luce del sole. Un esposto va bene giusto per non passare da disattenti, ma poi a che serve?

Serena Sbrana
via Ulisse Dini, Gello (Pisa)