Articolo su Guardian del 4 maggio
è in inglese e purtroppo non ho il tempo di tradurlo ma vi giro
questo breve e interessante pezzo pubblicato sul quotidiano inglese
Guardian di oggi.
In buona sostanza descrive
le difficoltà del percorso per la chiusura dell'accordo tra USA e UE, a
causa delle contraddizioni tra i due blocchi da una parte e, in
particolare, tyra diversi paesi europei dall'altra.
Nello
specifico, l'articolo descrive la posizione francese di critica
all'andamento dei negoziati, troppo sbilanciati verso gli USA, secondo
Hollande, e scarsamente favorevoli alla Francia.
La
realtà dei fatti è che dietro una schermaglia verbale ad uso e consumo
delle opinioni pubbliche dei propri paesi, lo scontro riguarda un più
classico rapporto di forza circa la possibilità delle proprie
multinazionali di ottenere accesso al mercato della controparte,
rafforzando anche un'ipotesi di controllo geopolitico sul blocco
rivale.
In particolare l'UE lamenta la difficoltà di accesso
al ricco mercato finanziario e delle commesse pubbliche statunitense,
che resterebbe ristretto e con possibilità di opposizione da parte degli
organi federali USA.
Da un lato le parti
vogliono concludere il negoziato, dopo tredici estenuanti round, prima
della fine del mandato di Obama (e con l'incognita delle elezioni
presidenziali), dall'altro molti sembrano ancora essere i punti di
distanza tra le due sponde, e all'interno della stessa UE.
Per
noi credo che il punto sia la possibilità di sfruttare queste
contraddizioni a nostro vantaggio, provando a mettere in campo una
mobilitazione duratura a partire dalla manifestazione del 7, la cui
riuscita a questo punto diventa ancora più rilevante.