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Su invito di Giorgio Rochat Nuto ripercorre il suo ventennio fascista, che lo vede un ragazzino che preferisce lo sport allo studio..per questo ben vengano i campi Lux e l'attività fisica, quasi paramilitare promossa dal fascio..Poi la vita nell'accademia militare di Modena, più per il padre che lo vuole militare in carriera che per se stesso...La preparazione insufficente, quasi ridicola alla guerra..La partenza per il fronte Russo attraverso i paesi scossi dalla guerra..L'incontro con gli ebrei..le illusioni cominciano a cadere, lasciando solo una dolorosa ignoranza..E poi il Don, il tradimento subito dagli Alpini, il brutto rapporto coi tedeschi..L'impegno di lasciare l'esercito.. Impegno mantenuto alla fine dell'unica guerra che Nuto sentirà sua, dovuta, sofferta ma necessaria: i suoi venti mesi di guerra Partigiana..e poi la festa della Liberazione, quasi un sogno che dura poco... Dedicato ai giovani...
serena s.madhouse
Ciao, ti ho scritto nell'altro blog, ma ti lascio anche qui il link al mio blog qui su Blogspot:
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Baci baci, Marta di style