Le politiche ambientali dovranno integrarsi maggiormente con quelle energetiche, del trasporto e delle infrastrutture per raggiungere l’ obiettivo della riduzione delle emissioni.
Corrado Clini, fino a ieri gran burocrate del ministero che ora presiede e in un certo senso braccio destro dell’ex Ministro Stefania Prestigiacomo (che gli invia gli auguri ufficiali) sembra tagliato, tecnicamente è ovvio, sugli interessi delle grandi lobby industriali. Potrebbe, dunque essere il confortevole interfaccia di Corrado Passera, nuovo ministro allo Sviluppo economico, banchiere chiamato a dare quella scossa necessaria alle grandi opere del Paese, Tav in testa e poi inceneritori e infrastrutture varie senza che gli ambientalisti si mettano, politicamente di traverso. Famosi i suoi confronti accesi con il Nobel Carlo Rubbia oppure le sue posizioni rispetto alla politica di riduzione delle emissioni 20-20-20. Infatti, appena il 22 settembre 2010, scriveva Terzaenergia:
Il Direttore generale per lo sviluppo sostenibile, l’energia e il clima del Ministero, Corrado Clini, ha messo in rilievo il ruolo centrale del nucleare per la riduzione delle emissioni e la sicurezza energetica dell’Europa, anche se purtroppo “l’Unione europea, nel negoziato internazionale sui cambiamenti climatici, continua a considerare l’energia nucleare al di fuori delle opzioni ‘pulite’ per ridurre le emissioni globali di Co2”.
Clini è un burocrate a tutto tondo e sono certa che politicamente asseconderà le necessità del Ministero per lo Sviluppo e appunto non ha mai fatto mistero delle sue preferenze per inceneritori e centrali nucleari. Nell’immenso archivio del web ho scovato una illuminante intervista che diede nel 2008 a Agi Energia, di proprietà Eni. E’ datata 29 gennaio e all’Ambiente c’è Alfonso Pecoraro Scanio Ministro molto politico e molto green che sarebbe caduto una settimana dopo, il 6 febbraio 2008 mentre la Federazione dei Verdi sarà estinta dalla tornata elettorale dell’aprile di quello stesso anno.
L’intervista fu data in occasione di una delle tante fasi dell’Emergenza Rifiuti a Napoli, mentre l’ex ministro Pecoraro Scanio salernitano e nel suo bacino di voti la Campania era impegnato a sostenere la battaglia per l’istituzione della raccolta differenziata e il riciclo dei materiali dopo la chiusura dei CdR, i depositi delle ecoballe, che più volte abbiamo detto molto balle e poco eco. Spiega Clini a una settimana dalla caduta del Governo Prodi e in netto contrasto con le idee del Ministro Pecoraro Scanio:
È tutto collegato perché la raccolta differenziata funziona bene dove ci sono anche gli inceneritori, e al contrario non funziona così bene quando il ciclo dei rifiuti è gestito in maniera non brillante.
Ma Clini azzanna la materia più in profondità, di fatto smentendo quello che allora era il Ministro e spiega in contrasto con quanto sostengono gli ambientalisti :
Se una volta fatta la raccolta differenziata, il 30-40% dei rifiuti andasse nei termovalorizzatori, si potrebbe arrivare a una capacità di produzione di elettricità pari a 1.500 Mw. Un risultato che non è poco, è pari a due grandi centrali elettriche, e potrebbe essere un aiuto molto importante.
Ma da dove sbuca la candidatura di Corrado Clini? Piace a molti è ovvio e non solo alla Destra. Piace anche a Pier Luigi Bersani ex ministro dello Sviluppo economico proprio sotto Prodi II. Ricordate il pellegrinaggio di politici all’indomani delle dimissioni dell’ex Premier Berlusconi? Venne fuori di botto il nome di Ermete Realacci evidentemente sostenuto dal Pd. Poi il silenzio. Infine, dopo l’ultima consultazione, quando l’attuale premier Mario Monti chiarì sotto imbeccata del Presidente Napolitano che il Governo sarebbe stato di tecnici e non di politici si arriva alla nomina di Clini a cui piacciono gli inceneritori. Proprio come piacciono a Pier Luigi Bersani che nel 2010 ebbe l’ardire di interrompere un Consiglio dei ministri per dire all’ex ministro Maroni di lasciare alla città di Salerno e non alla Provincia la gestione del nuovo inceneritore che poi non sarà più costruito. Bassolino commentò sarcastico sul suo blog. In tutto ciò oggi Realacci tace e non commenta questa nomina.
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