Lucca, aggredito e derubato ex comandante partigiano. «Nemmeno i nazisti mi hanno fatto questo»
Uno scippo non come gli altri, un’aggressione pesante e forse
dettata anche da motivi politici: è l’episodio di violenza cui è stato
protagonista suo malgrado il “Toscano”. L'ex comandante partigiano di 87
anni, Lilio Giannettini, è stato aggredito ieri sera a
Lucca mentre stava rientrando nella Casa del clero di via San Niccolao
dove vive insieme ad alcuni sacerdoti anziani e altri ospiti. Due
giovani lo avrebbero preso a calci e pugni e poi lo avrebbero
abbandonato sanguinante, dopo avergli strappato un marsupio che
conteneva effetti personali e soldi. Soccorso, l'ex partigiano, che per
molti anni è stato anche presidente dell'Istituto storico della
Resistenza della provincia di Lucca, è stato trasportato all'ospedale
dove gli sono state riscontrate varie escoriazioni e un ematoma
cerebrale. «Nemmeno i nazisti mi hanno fatto questo», avrebbe commentato
il “Toscano”.
Una lettera di solidarietà Azione antifascista di Genova ha inviato una lettera di solidarietà all'ex comandante “Toscano” della brigata “Oreste” della divisione “Pinan Cichero”. «Toscano - si legge nella lettera - si trova ricoverato all'ospedale di Pisa e si è detto convinto della matrice politica dell'aggressione. Seppur avviliti per quello che non abbiamo impedito che avvenisse - conclude la missiva -, ripartiamo con la forza del tuo esempio e con l'amore per quello che sei e quello che ci dai e ci poniamo lo stesso traguardo che hai tu: lottare per un mondo migliore».
Comunisti Italiani sdegnati La Federazione provinciale del Partito dei Comunisti Italiani ha espresso «profondo sdegno» per l'aggressione subita da Lilio Giannecchini ed ha auspicato che «venga fatta chiarezza sulla matrice dell'atto violento perpetrato. Se questa risultasse di natura politica - sottolineano i comunisti in una nota - sarebbe un fatto ancora più grave di quanto non lo sia già».
Una lettera di solidarietà Azione antifascista di Genova ha inviato una lettera di solidarietà all'ex comandante “Toscano” della brigata “Oreste” della divisione “Pinan Cichero”. «Toscano - si legge nella lettera - si trova ricoverato all'ospedale di Pisa e si è detto convinto della matrice politica dell'aggressione. Seppur avviliti per quello che non abbiamo impedito che avvenisse - conclude la missiva -, ripartiamo con la forza del tuo esempio e con l'amore per quello che sei e quello che ci dai e ci poniamo lo stesso traguardo che hai tu: lottare per un mondo migliore».
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