Joe Natta per EMERGENCY
Contro ogni guerra
-la guerra-bufala contro la Libia… IL Governo Berlusconi è passato dall’inaccettabile complicità col regime Gheddafi alla guerra, con gran parte di consenso dell’opposizione parlamentare.
Politica, diplomazia, trattative sono state volutamente evitate. Questo dimostra come la classe politica che sta ai vertici non sia altro che un gruppo di marionette (opposizione compresa…)
-la guerra non è mai la soluzione , perché uccide vittime umane, contamina l’ambiente, aumenta la violenza. Le donne e gli uomini di questo Paese, usciti dalla tragedia della II guerra mondiale lo sapevano bene e hanno scritto parole chiare nell’articolo 11 della Costituzione, ancora violata. La guerra è contro le rivolte dei popoli arabi per la democrazia e la giustizia sociale. Ed è anche contro lo spauracchio della diffusione della Banca Islamica, l’unica banca veramente etica che non si regge su un sistema di strozzinaggio come quelle occidentali.
-E il “doppio pesismo” dell’Europa e degli Usa? Da una parte l’accettazione della guerra in Libia, dall’altro l’assenza di ogni tipo di iniziativa politica contro Qatar, Yemen, Arabia Saudita che sparano sui manifestanti o per impedire che continuino i bombardamenti su Gaza.
UN’ITALIA CHE INVESTE IN ARMI
Le politiche di guerra sono anche uno spreco di risorse pubbliche che potrebbero e dovrebbero essere utilizzate in un altro modo.
La spesa militare complessiva per il 2011 è di 24,4 miliardi.
Solo per i nuovi sistemi d’arma nell’anno corrente si prevedono 5,7 miliardi.
IL costo pluriennale dei programmi di ammodernamento è di
-18 miliardi per gli Eurofighter
-15,5 miliardi per l’acquisto di 131 cacciabombardieri F35
-5,7 miliardi per le fregate Fremm
-3,9 miliardi per 100 elicotteri NH90
-1,88 miliardi per 4 sommergibili U-212 e altro ancora…
L’esercito italiano conta di un apparato di 180.000 unità con un costo annuo di quasi 9,5 miliardi. Le persone impegnate nelle missioni all’estero sono 8.300. L’esercito italiano ha un numero di graduati superiore a quello dei militari di truppa: PIU’ COMANDANTI CHE COMANDATI!
L’Italia è impegnata in 30 missioni internazionali. La solo missione in Afghanistan è costata 750 milioni.
Un’Italia che taglia scuola, università, ricerca…
Un’Italia che vuole combattere la crisi e se la prende con gli italiani: giovani, donne, pensionati, lavoratori, malati…
I tagli alla scuola pubblica e i finanziamenti a quella privata
I tagli alla spesa per la scuola operati dal Governo B. con la legge 133/08 raggiungeranno un livello di 7,8 miliardi nell’esercizio finanziario 2012.
Altri tagli si aggiungeranno con interventi successivi (100 milioni alla legge 440/97, 60 milioni per il diritto allo studio e la gratuità dei libri)
IL BILANCIO OCCUPAZIONALE DEI TAGLI E’ DI 140.000 posti di lavoro in meno, tra docenti e personale ATA.
Tagli a Università e Ricerca…
LA SOLUZIONE C’E’…
- Tagliare spese militari
- Ricondotto il ruolo dell’esercito e dei sistemi d’arma alla funzione prevista dalla Costituzione: quella di DIFESA
- Va portato il numero dei militari da 180.000 a 120.000
- Tagliati gli investimenti per i nuovi sistemi d’arma
- Annullamento dell’acquisto dei 131 caccia bombardieri F35, aerei d’attacco capaci di trasportare ordigni atomici, che da soli pesano sul bilancio 2011 per 500 milioni di euro.
- Tagliate spese per le missioni di guerra, va invece finanziata la cooperazione allo sviluppo
- Tagliato il finanziamento alle scuole private, rispettando l’articolo 33 della Costituzione.
- Tassa sui grandi patrimoni
- Dimezzare stipendi dei parlamentari
In questo modo si possono recuperare più di 6 miliardi, per bloccare lo smantellamento dell’istruzione pubblica e per una serie di interventi prioritari.
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