18 giu 2014

MORTI IN GUERRA- il sacrificio dell'URSS

L'ENORME PESO SOSTENUTO DALL'URSS PER LIBERARE IL MONDO DAL NAZIFASCISMO
Molti ricordano la Liberazione come il giorno in cui gli angloamericani, assieme ai partigiani, hanno sconfitto il nazi-fascismo. E' verissimo, ma occorre ricordare che questo è potuto accadere perchè la gran parte dell'esercito tedesco (stime parlano dei 2/3 se non dei 3/4) era impegnato sul fronte orientale a combattere contro l'Armata Rossa e a cercare di sterminare più slavi e comunisti possibile. Ricordando che 5000 sovietici combatterono a fianco dei partigiani in Italia vogliamo però rendere omaggio più in generale anche a tutti i morti sovietici, senza il cui sacrificio non ci sarebbe potuta essere nessuna Liberazione neanche in Italia.

Per quanto riguarda l'URSS il numero ufficiale di militari morti è 8,668,400 (di cui 6,330 000 morti in azione o per ferite, 556 000 morti per cause non belliche, 500 000 dispersi e 1,283 000 morti in prigionia su un totale di 4,059 000 prigionieri). Le stime occidentali dei prigionieri sovietici sono invece di 5,700 000 prigionieri di cui 3,300 000 morti. Richard Overy ha detto che nel 1941 e 1942 i morti, feriti, dispersi e anche coscritti erano difficilmente calcolabili. Secondo molti storici agli 8,668,400 morti vanno aggiunti 1,500 000 coscritti di riserva morti o dispersi (soprattutto nel 1941) prima di essere messi nelle forze attive, 150 000 miliziani e 250 000 partigiani. Così i morti arrivano a 10,600 000.

Durante la guerra in URSS morirono 13 milioni di uomini tra 17 e 39 anni. Se è vero che morirono 3,300 000 prigionieri anziché 1,283 000 le cifra è di 12,600 000. Dopo la fine della guerra la popolazione era 26,600 000 di meno che prima della guerra (questa cifra include 3,300 000 civili morti nelle aree annesse nel 1939-1940). Lo storico Vadim Erlikman ha stimato che i morti nella guerra siano stati 26,500 000 più 1,700 000 per le repressioni interne dell'insubordinazione civile o militare. Secondo lui i morti militari sono stati 10,600 000 di cui 7,600 000 morti e dispersi, 2,600 000 morti in prigionia (di 5,200 000 prigionieri) e 400 000 morti delle forze paramilitari e partigiane. I civili morti sarebbero 15,900 000 di 1,500 000 per azioni militari, 7,100 000 per le rappresaglie e i genocidi nazisti, 1,800 000 nei campi di lavoro nazisti e 5,500 000 per le carestie.

Onore all'Armata Rossa.
Onore a Stalin che la guidò verso il trionfo in Europa Orientale permettendo così che anche in Occidente si creassero le condizioni per l'intervento degli Alleati anglo-americani.






crediti: Marco Sabattini