11 feb 2013

Sandro Ruotolo aggredito da Casa Pound


"Sono orgogliosamente antifascista

Sono orgogliosamente antifascista e ho deciso di non stringere la mano al candidato di Casapound, Simone Di Stefano, che come me corre per la presidenza della Regione Lazio. L’unica tessera che ho in tasca è quella dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) e non voglio avere niente a che fare con chi si rifà alla dittatura del ventennio fascista e usa l’omofobia come pratica politica. È stato, infatti, un esponente di Casapound di Roma a provocare l’escalation di battute contro Nichi Vendola, apparse su facebook nei giorni scorsi. A queste cose dico no!.
Sandro Ruotolo"

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a seguito di queste dichiarazioni...

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CasaPound contro Sandro Ruotolo: insulti e fumogeni

Sandro Ruotolo e Antonio Ingroia
Sandro Ruotolo e Antonio Ingroia


Sandro Ruotolo, il candidato di Rivoluzione civile alla presidenza della Regione Lazio, in mattinata è stato aggredito da militanti dell’estrema destra di CasaPound durante un’iniziativa elettorale a Civita Castellana, nel viterbese. Immediata la richiesta di Antonio Ingroia al ministero dell’Interno di garantire a tutti i candidati la possibilità di fare campagna elettorale in sicurezza e libertà.
Minacciato e insultato il giornalista. Aggrediti i partecipanti alla conferenza. La sala messa sottosopra da un manipolo di violenti a volto semicoperto che hanno lanciato fumogeni e rovesciato le sedie.
Il leader di Rivoluzione civile, Ingroia, ha espresso solidarietà a Ruotolo, “giornalista coraggioso che non si è mai fatto intimidire da mafiosi e camorristi e che, da vero partigiano della Costituzione, non ha mai piegato la schiena ad ogni forma di fascismo”. Solidarietà anche da Di Pietro (Idv), Paolo Ferrero (Prc), Orazio Licandro (Pdci) e da tutta Rivoluzione Civile.
E’ stata una vendetta premeditata quella nei confronti del giornalista, che qualche giorno fa si era rifiutato di stringere la mano a Simone Di Stefano, esponente di CasaPound, in occasione di una tribuna politica organizzata dal Tg regionale. “Sono orgogliosamente antifascista”, aveva detto per giustificare il suo rifiuto a Di Stefano. Sandro Ruotolo ha avuto anche la “colpa” di aver espresso solidarietà a Nichi Vendola per le offese omofobe ricevute proprio da esponenti di CasaPound. L’aggressione di oggi è stata “la loro risposta, intollerante e fascista, alla mia doverosa e pacifica presa di posizione pubblica contro l’omofobia e il razzismo”, ha scritto Ruotolo su Facebook.
Alle forze dell’ordine è stata fornita la documentazione fotografica e la testimonianza di chi ha riconosciuto gli aggressori (quattro di loro sono stati identificati dopo alcune ore). Ma la questura di Viterbo, ha denunciato Ruotolo, non ha ritenuto di dover inviare nessun poliziotto all’iniziativa, “eppure sono certo che la Digos sa bene quale radicamento abbia CasaPound qui e quali rischi esistessero per me e per le persone che incontravo”. Gli “attivisti” dell’estrema destra di CasaPound, che hanno parlato di “goliardica contestazione”, non sono nuovi alle violenze: in particolare nel viterbese si sono distinti per l’aggressione al direttore del “Futurista” Filippo Rossi.
Per Antonio Ingroia, che si costituirà parte civile al processo, è necessario “garantire un clima sereno e civile nel prosieguo della campagna elettorale. Vogliono impedirci di parlare ai cittadini minacciando i nostri candidati e interrompendo con atti di violenza le nostre manifestazioni. Evidentemente Rivoluzione Civile fa paura”, ha concluso.


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